Tempietto Lepontonico di Roldo (Sec. X - XII)
Scheda
Nome | Descrizione |
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Indirizzo | Frazione Roldo |
Telefono | 0324.232883 (ProLoco) |
Apertura | Area Sempre Aperta - Visibile solo dall'esterno |
Tariffe | Gratuito |
Pubblicazioni | Storia di Montecrestese di Tullio Bettamini - Edizione di Oscellana (Domodossola 1991) |
Si tratta di una costruzione di epoca romana a scopo culturale e religioso, unico esistente in tutto il Piemonte. La gente lo chiama semplicemente "torre di Roldo" o anche "torre dei Picchi". Secondo la tradizione locale i Picchi sarebbero stati un gruppo di fuorilegge che esercitavano il brigantaggio nei secoli XIV e XV, ai quali pare appartenessero alcune case forti e torri che costituivano i loro luoghi di rifugio. E' databile intorno al I secolo d.C., adibito, come già accennato, a culto pagano e più precisamente, di un tempietto lepontico suddiviso in due vani: la cella e un piccolo atrio. Questa torre mostra di essere stata ottenuta alzando una precedente costruzione, della quale non fu tolto il tetto in pesanti piode che è rimasto inserito circa a metà della costruzione. Da un'attenta analisi della muratura e della struttura della parte superiore della torre si può stabilire che il sopraelevamento deve essere avvenuto attorno al 1200, ne consegue, che la costruzione sottostante è anteriore al XIII secolo. il tetto privo di sostegno di travature, era coperto da lunghe piode lavorate e scavate in modo da fungere da tegoloni, ne troviamo un esempio nella copertura del tetto della sacrestia della chiesa parrocchiale di Varzo che ha queste caratteristiche e che, probabilmente, tramanda una tecnica che ha origini molto antiche. Il pavimento della cella ha subito nel corso dei secoli qualche danno, tuttavia da ciò che rimane si può rilevare che era costituito da un impasto di cocciopesto e piccoli pezzi di marmo chiaro chiaro di Crevola dai toni grigi e rosati; ossia un tipo di mosaico utilizzato frequentemente in età romana dal I secolo a.C. al II d.C. Ritroviamo nella costruzione del tempietto di Roldo le stesse caratteristiche riscontrate anche in altre costruzioni in epoca romana in Ossola. Il tipo di muratura, gli elementi architettonici e l'uso stesso della signina (un tipo di malta utilizzata per evitare l'umidità composta da cocciopesto e calce) ci riportano a quelle costruzioni che furono rinvenute sotto l'antico Convento dei Frati Minori a Domodossola. La cella ha una sola finestra nel muro meridionale, delimitate da lastre di marmo di Crevola disposte a cassetta. La parte superiore della torre poteva servire come riparo e punto di avvistamento delle guardie e degli osservatori che di qui potevano spingere lo sguardo fino a Domodossola e forse anche come torre si segnalazione.
Allegati
- Estratto da "Storia di Montecrestese"[.pdf 463,76 Kb - 23/06/2014]