Squadra di Altoggio
Scheda
Nome | Descrizione |
---|---|
Indirizzo | Altoggio |
Frazione di Altoggio
Nomignolo legato alla tradizione:*b>
Gli abitanti di Altoggio (Qui d'Altogsc) sono detti I jeui o I julìt ossia capretti, forse perché abili a girare come capretti per le montagne e imprevedibili come questi teneri animali.
Altoggio è la più alta e un tempo la più abitata delle frazioni di Montecrestese. Posta all'estremità settentrionale di una vasta piana che una volta era tutta coltivata a segale e prato, costituiva una squadra a sé. Il toponimo dichiara la sua stessa natura dì poggio elevato, ma nei documenti ha avuto molte varianti: Voltoxo (1222), Vultogio (1330), Vultoxio (1346-1411), Oltoxio, Oltosio (1457-1618) e Altosio (1524). La gente di Alloggio viveva in luogo ben riparato dalle infestazioni degli armati e briganti che correvano nel fondovalle; quindi costituì per molti secoli l'ideale posto di rifugio di persone e bestiame nei momenti di pericolo. Era anche luogo obbligato per salire alle alpi, sia per raggiungere quelle di Coipo, sia per infilarsi nella valle dell'Isorno e, con la costruzione del Ponte del diavolo arrivare più comodamente agli alpeggi del monte Navone e Larecchio, un tempo raggiungibili solo mediante il sentiero che, partendo dalla cappella del Còmpolo, scendeva nella forra e, superato l'Isorno e il Fenecchio, saliva faticosamente la scoscesa costa della montagna.
L'occupazione principale era perciò quella dell'allevamento del bestiame e dell'agricoltura. Il paese ha subito un forte degrado a causa dello spopolamento, ma resta tuttavia abitato.
Mostra ancora molte abitazioni tipiche, veri esemplari dell'architettura popolare montecrestesana. Fra le numerose sacre immagini che appaiono sui muri risalenti dal secolo XV in avanti noto una S. Caterina martire del secolo XV, frammento di una pittura più vasta, e quella più recente che raffigura La Madonna di Rè fra S. Domenico e S. Giacomo con la scritta dedicatoria Gi an ngi acomo F.F.P.S.D. 1794 e lo stemma Arma Balorda.
I Baiardi famiglia patrizia di Altoggio sono discendenti dei signori di Castello, già dominanti in molti luoghi di Montecrestese. Identico ne è lo stemma proposto: un castello sormontato dall'aquila imperiale. Nella famiglia Baiardi si ritrovano ecclesiastici, notai e soprattutto uomini d'arme che raccoglievano sul posto una folta schiera di robusti soldati da condurre nelle varie campagne militari di questo o quel potentato dal secolo XV fino alla fine del secolo XVII. Caratteristico di Altoggio è il monumentale abbeveratoio e lavatoio posto al centro del paese, coperto da un solido tetto in piode.
La sua costruzione risale attorno al 1880, quando finalmente fu fatto il primo rudimentale acquedotto, su interessamento dei signori Piccini Luca, Giovanninetti Agostino e Giuseppe Molini, gli stessi che si prodigarono per la costruzione della prima scuola elementare, sorta di fianco all'Oratorio. Prima ci si serviva solo di pozzi pericolosamente vicini ai letamai. Alloggio ebbe presto un proprio Oratorio dedicato a S. Giovanni Battista, patrono degli alpigiani e dei pastori. Nel giorno della festa vi si riunivano tutte le mandrie, prima di salire alle alpi e vi si benedicevano i fiori di S. Giovanni ed il sale. Con la costruzione della strada moderna ed il suo prolungamento lungo la valle dell'Isorno e verso la montagna del Gaggio dove è il Santuario della Madonna di S. Luca e verso Coipo, Alloggio è in buona posizione per sopravvivere alle forze demolitrici della economia montana, contadina e pastorale.
Vi sono state costruite nuove case e si ristrutturano quelle antiche; si affaccia anche la possibilità di un inserimento dell'attività turistica.
Il gruppo degli Alpini di Montecrestese vi ha attrezzato un parco per le feste annuali.
Nomignolo legato alla tradizione:*b>
Gli abitanti di Altoggio (Qui d'Altogsc) sono detti I jeui o I julìt ossia capretti, forse perché abili a girare come capretti per le montagne e imprevedibili come questi teneri animali.
Altoggio è la più alta e un tempo la più abitata delle frazioni di Montecrestese. Posta all'estremità settentrionale di una vasta piana che una volta era tutta coltivata a segale e prato, costituiva una squadra a sé. Il toponimo dichiara la sua stessa natura dì poggio elevato, ma nei documenti ha avuto molte varianti: Voltoxo (1222), Vultogio (1330), Vultoxio (1346-1411), Oltoxio, Oltosio (1457-1618) e Altosio (1524). La gente di Alloggio viveva in luogo ben riparato dalle infestazioni degli armati e briganti che correvano nel fondovalle; quindi costituì per molti secoli l'ideale posto di rifugio di persone e bestiame nei momenti di pericolo. Era anche luogo obbligato per salire alle alpi, sia per raggiungere quelle di Coipo, sia per infilarsi nella valle dell'Isorno e, con la costruzione del Ponte del diavolo arrivare più comodamente agli alpeggi del monte Navone e Larecchio, un tempo raggiungibili solo mediante il sentiero che, partendo dalla cappella del Còmpolo, scendeva nella forra e, superato l'Isorno e il Fenecchio, saliva faticosamente la scoscesa costa della montagna.
L'occupazione principale era perciò quella dell'allevamento del bestiame e dell'agricoltura. Il paese ha subito un forte degrado a causa dello spopolamento, ma resta tuttavia abitato.
Mostra ancora molte abitazioni tipiche, veri esemplari dell'architettura popolare montecrestesana. Fra le numerose sacre immagini che appaiono sui muri risalenti dal secolo XV in avanti noto una S. Caterina martire del secolo XV, frammento di una pittura più vasta, e quella più recente che raffigura La Madonna di Rè fra S. Domenico e S. Giacomo con la scritta dedicatoria Gi an ngi acomo F.F.P.S.D. 1794 e lo stemma Arma Balorda.
I Baiardi famiglia patrizia di Altoggio sono discendenti dei signori di Castello, già dominanti in molti luoghi di Montecrestese. Identico ne è lo stemma proposto: un castello sormontato dall'aquila imperiale. Nella famiglia Baiardi si ritrovano ecclesiastici, notai e soprattutto uomini d'arme che raccoglievano sul posto una folta schiera di robusti soldati da condurre nelle varie campagne militari di questo o quel potentato dal secolo XV fino alla fine del secolo XVII. Caratteristico di Altoggio è il monumentale abbeveratoio e lavatoio posto al centro del paese, coperto da un solido tetto in piode.
La sua costruzione risale attorno al 1880, quando finalmente fu fatto il primo rudimentale acquedotto, su interessamento dei signori Piccini Luca, Giovanninetti Agostino e Giuseppe Molini, gli stessi che si prodigarono per la costruzione della prima scuola elementare, sorta di fianco all'Oratorio. Prima ci si serviva solo di pozzi pericolosamente vicini ai letamai. Alloggio ebbe presto un proprio Oratorio dedicato a S. Giovanni Battista, patrono degli alpigiani e dei pastori. Nel giorno della festa vi si riunivano tutte le mandrie, prima di salire alle alpi e vi si benedicevano i fiori di S. Giovanni ed il sale. Con la costruzione della strada moderna ed il suo prolungamento lungo la valle dell'Isorno e verso la montagna del Gaggio dove è il Santuario della Madonna di S. Luca e verso Coipo, Alloggio è in buona posizione per sopravvivere alle forze demolitrici della economia montana, contadina e pastorale.
Vi sono state costruite nuove case e si ristrutturano quelle antiche; si affaccia anche la possibilità di un inserimento dell'attività turistica.
Il gruppo degli Alpini di Montecrestese vi ha attrezzato un parco per le feste annuali.
Tratto da:
Storia di Montecrestese di Tullio Bettamini - Edizione di Oscellana
(Domodossola 1991)