vai al contenuto vai al menu principale

Menu di navigazione

Oratorio di San Lorenzo al Pozzo (Sec. XVIII)

Scheda

Nome Descrizione
Indirizzo Frazione Roldo
Apertura Aperta al pubblico
Richieste di visita presso la Parrocchia
Tariffe Gratuito
Pubblicazioni Storia di Montecrestese di Tullio Bettamini - Edizione di Oscellana (Domodossola 1991)
L'Oratorio di S. Lorenzo al Pozzo di Roldo, dalle ridotte dimensioni e dal disegno inconsueto, è sorto per iniziativa privata e non è di proprietà della parrocchia di Montecrestese. Entra comunque nel novero delle costruzioni religiose e nella storia di Montecrestese, per cui merita almeno un cenno.
Fu costruito da don Pietro Antonio Rossi di Burella e servì per uso personale suo e della sua famiglia, mentre era in vita, stabilendo poi che, mediante l'istituzione di una cappellania, divenisse un Oratorio semipubblico.
Don Pietro Antonio Rossi, sacerdote piissimo e zelante, era figlio di Giuseppe Rossi e Maria Maffei. Nato nel 1705, fece i suoi studi umanistici nel Collegio Canobiano di Novara, di filosofia presso i PP. Domenicani della medesima città e poi quelli di teologia per tre anni nel Seminario e per altri due nel Collegio degli Oblati di S. Cristina. Fu iniziato agli ordini minori dal cardinal Carlo Gilberto Borromeo nel 1726 ed assunse quelli maggiori conferitigli da mons. Casimiro Rossi vescovo capsense nel 1731, ottenendo subito il beneficio della cappellania dei SS. Cristoforo e Filippo nella chiesa parrocchiale di Montecrestese. Ampiamente dotato di beni di famiglia, partecipò attivamente ad ogni iniziativa religiosa della parrocchia, non solo nel suo ufficio di beneficiato, ma anche e soprattutto mettendosi a disposizione dei parroci per l'insegnamento del catechismo ai fanciulli in tutte le feste dell'anno. Pensò anche di costruire un piccolo Oratorio in cui celebrare privatamente quando non era obbligato alle funzioni nella chiesa parrocchiale, ma col fine di farvi partecipi spontanei i frazionisti di Roldo dove aveva preso casa.
Costruito l'Oratorio, che volle intitolato a S. Lorenzo al Pozzo, vincolò alcuni suoi beni perché con il reddito annuo di essi, che era di 18 lire imperiali, vi si potessero celebrare le regolamentari 12 SS. Messe annuali e, con altro reddito di 3 lire imperiali, i parroci di Montecrestese potessero accedere all'Oratorio e cantare la Messa nel giorno della festa del Titolare. Durante la sua vita le celebrazioni di queste SS. Messe don Rossi le riservava a sé, ma in seguito il tutto sarebbe confluito nella dote di una cappellania di giuspatronato dei discendenti della famiglia di suo fratello Marco Antonio in linea diretta maschile.
Di questo progetto fece richiesta di approvazione da parte del Vescovo di Novara, chiedendo anche che a visitare l'Oratorio appena costruito fosse chiamato don Giuseppe Maria Chini prevosto di Varzo e Vicario foraneo. La risposta del Vescovo, del 13 Ottobre 1749, fu affermativa ed il successivo 28 Ottobre il Vicario foraneo Chini, avendo trovato l'Oratorio in perfette condizioni e fornito delle congrue suppellettili, lo benedisse dedicandolo alla Madonna di Re e a S. Lorenzo al Pozzo, concedendo anche l'autorizzazione a compiervi le funzioni liturgiche (1).
Don Pietro Antonio Rossi nel suo testamento del 17 Marzo 1786 lasciò molti beni che restarono legati a questo Oratorio affinchè i suoi eredi provvedessero alla conservazione del sacro edificio e si man- tenesse la dote delle SS. Messe fondate. E per un certo tempo l'Oratorio di S. Lorenzo al Pozzo di Roldo fu effettivamente servito da un cappellano; ma gli eredi di don Rossi con il passare del tempo si disimpegnarono dagli obblighi imposti dal fondatore della cappellania.
L'Oratorio fu regolarmente visitato nel 1762 dal vescovo mons. Balbis Bertone che lo trovò in perfetto ordine, essendo ancora vivente don Rossi (2). Non così invece si ricava dalla Relazione parrocchiale del 1793 dove si lamenta la trascuratezza in cui è lasciato ed i muri e le decorazioni pittoriche che stanno guastandosi (3). Da quell'epoca fino ai giorni nostri si alternano per questo Oratorio momenti di decadenza e quasi abbandono con altri in cui viene nuovamente restaurato e rimesso in funzione; il tutto in dipendenza dell'interesse e cura che ne hanno avuto i diversi proprietari ai quali è appartenuto.
Ma già nella seconda metà del secolo scorso la cappellania fondata da don Rossi risulta praticamente svanita nel nulla.
Nel 1898 vi fu benedetta una Via Crucis e nel 1904 sul campaniletto fu allogata una campanella benedetta, segno che, almeno saltuariamente qualche sacerdote veniva a celebrarvi la S. Messa, riunendo nel breve spazio dell'Oratorio un piccolo gruppo di devoti della Madonna di Rè, dalla quale questo Oratorio cominciò ad essere denominato sempre più frequentemente. Recentemente (1985) gli attuali proprietari hanno provveduto al rifacimento della copertura del tetto per impedire infiltrazioni e percolazioni di acqua ed al restauro degli stucchi interni.
L'Oratorio ha pianta ottagonale ed è coperto da un catino. Sopra l'altare vi è un quadro di modestissimo pennello che rappresenta la Madonna di Re con i Santi Lorenzo al Pozzo e Gaudenzio vescovo . Il catino è decorato da affreschi rappresentanti un Volo d'angeli.

Tratto da:
Storia di Montecrestese di Tullio Bettamini - Edizione di Oscellana
(Domodossola 1991)

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2
Dove hai incontrato le maggiori difficoltà? 1/2
Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2
Inserire massimo 200 caratteri

Questo sito utilizza i cookie per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
Cliccando su "Accetto" acconsenti all'utilizzo di tutti i cookies.
Se rifiuti o chiudi questo banner potrai ugualmente consultare il sito ma alcune funzionalità potrebbero non essere disponibili.

Leggi la Cookies policy
Si tratta di cookies tecnici indispensabili al funzionamento del sito
Consentono di monitorare in forma anonima ed aggregata le visite al sito (statistiche)