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Oratorio di San Giuseppe e San Francesco Saverio (Sec. XVII)

Scheda

Nome Descrizione
Indirizzo Frazione Pontetto
Apertura Aperta al pubblico
Richieste di visita presso la Parrocchia
Tariffe Gratuito
Pubblicazioni Storia di Montecrestese di Tullio Bettamini - Edizione di Oscellana (Domodossola 1991)
L'idea di costruire un Oratorio al Pontetto si affermò all'inizio del 1672. Infatti nell'Archivio parrocchiale di Montecrestese trovo il primo elenco degli oblatori che, 1'8 Febbraio 1672, avviano la raccolta dei fondi necessari per la fabbrica dell'Oratorio de' Santi qual si è in procinto di fabbricare nel distretto del Pontetto di Montecrestese, di S. Giuseppe e S. Francesco Saverio.
Questo elenco segnala l'offerta di Giovanni Giovaninetti di Portano che donò il terreno per la costruzione ed anche un pozzo di calce, sepolto nel campo di un certo Giovanni Mogni.
La calce era infatti conservata in pozzi coperti perché mantenesse la sua umidità e non seccasse al contatto con l'aria. Ci sono poi altri oblatori che offrono somme di denaro o sottoscrivono la corresponsione in vino e cibarie in previsione delle spese per il mantenimento dei muratori e addetti all'opera di costruzione che sta per incominciare.
Un secondo elenco di offerenti è sotto molti aspetti emblematico, perché ci dice come in quell'epoca si riuscisse a trovar denaro ed invogliare i più abbienti a mettersi in gara per fare le offerte più elevate. Era il sistema dell'incanto della prima pietra. La solenne posa di questa era privilegio del maggior offerente. Ma dopo la prima venivano poste all'incanto anche altre pietre, almeno una per ogni angolo dell'Oratorio e del presbiterio, assegnandone la posa sempre a chi offriva di più. Così il 3 Aprile 1672 sul luogo dove sorgerà in seguito l'Oratorio del Pontetto, del quale si era già fatto lo scavo per le fondamenta, vennero poste all'asta ben 8 pietre di fondazione, che vennero assegnate nel seguente ordine in base alle offerte:
Giovanni Antonio Ceruto per la P pietra offrì ..............L. 100
Giovanni dell'Abate per la 2'1 pietra offrì .......................L. 90
Antonio Cruina per la 3° pietra offrì ............................L. 36
Carlo Antonio Andreoli per la 4° pietra offrì .................L. 30
Giavanni Giacomo Baiardi per la 5° pietra offrì .............. L. 20
Carlo Francesco Garbellotto per la 6° pietra offrì ............L. 17
Antonio Artaino per la 7° pietra offrì ...........................L. 16
Pietro Gioannino per 1'8° pietra offrì ..............................L. 6
Un terzo elenco di offerenti si registra il 9 Aprile 1672 e riguarda i frazionisti di Pontetto, Groppo e Vigna che erano più direttamente interessati alla costruzione dell'Oratorio (1).
La costruzione effettiva durerà tuttavia una decina d'anni. La data 1674, scolpita sulla finestra devozionale della facciata, non è quindi quella in cui la costruzione ebbe inizio e nemmeno quella in cui fu finita, ma semplicemente la data della impostazione della facciata. Solo infatti il 13 Aprile 1683 Leonardo Sisturo, Vicario generale del vescovo di Novara, accedendo alle istanze dei fabbricieri dell'Oratorio finalmente completato nelle sue strutture murarie essenziali, affidò l'incarico al Vicario foraneo di Domodossola, che era don Giovanni Battista Casamagnago, uno dei curati di Montecrestese, di visitare l'Oratorio e, trovandolo conforme alle norme per la fabbrica ecclesiastica, decentemente ornato e provvisto delle sacre suppellettili, di benedirlo, concedendo anche la facoltà di celebrarvi la S. Messa.
Il 19 Aprile seguente la visita canonica fu effettuata ed il medesimo curato procedette alla benedizione dell'Oratorio ed alla celebrazione della prima S. Messa con gran concorso e giubilo del popolo e specialmente di quelli che avevano generosamente contribuito alla costruzione (2).
La decorazione ed il completamento delle strutture non essenziali avvennero negli anni seguenti. Intanto vi si celebravano alcune Messe di legato che, per la generosità degli offerenti, erano abbastanza numerose. Negli ordini seguiti alla Visita pastorale di mons. G.B. Visconti, P8 Settembre 1690, si obbliga a porre la balaustra a difesa del presbiterio ed a sostituire il quadro provvisorio, posto sopra l'altare in funzione di ancona, con altro rappresentante i due Santi titolari.

Tratto da:
Storia di Montecrestese di Tullio Bettamini - Edizione di Oscellana
(Domodossola 1991)

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